All’inizio del secolo scorso
In principio c’era (e c’è ancora) la Parrocchia dei Ss. Filippo e Giacomo i cui confini erano costituiti a sud da Via Riva Reno e a nord dal sottopassaggio della ferrovia; quindi il territorio parrocchiale dei Ss. Filippo e Giacomo si estendeva sia “dentro” e sia “fuori” porta: a “metà strada” si trova Porta Lame con la terza cerchia di mura e, alla fine del 1800 – inizio 1900, i Viali di Circonvallazione.
Fuori Porta Lame, nel 1907, in via P. Inviti, aveva posto la sua sede la Società Protettrice dei Fanciulli Abbandonali e Maltrattati, divenuta poi Pia Opera Bolognese per l’Infanzia Abbandonata.
Durante i bombardamenti dell’ultimo conflitto, l’edificio fu lesionato e, terminata la guerra, l’Opera Pia si trasferì a Pescarola e il terreno con la costruzione fu posto in vendita è venne acquistato (nel 1948 o 1949) dall’allora parroco dei Ss. Filippo e Giacomo, mons. Giovanni Brini.
L’edificio fu demolito, ne rimase solo una piccola parte che fu chiamata familiarmente “il rudere”, e il terreno passò all’ Ufficio Nuove Chiese, quando l’Arcivescovo di Bologna card. Giacomo Lercaro aprì la campagna per le nuove Chiese di periferia.
Gli anni della seconda guerra mondiale
A causa dei bombardamenti subiti da Bologna negli anni 1943-1944, Via Lame fu praticamente distrutta completamente, rimasero, e sono tutt’ora esistenti, il “Palazzo del Gas” all’angolo con Via Marconi (così chiamato perché in esso vi erano gli uffici dell’Azienda del Gas ), alcune case di fronte a Via S. Lorenzo, la Chiesa del Buon Pastore, la Chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo, seppur lesionata, e il palazzo con il portico, oggi della banca Fideuram.
Con la ricostruzione di Via Lame, la parrocchia dei Ss. Filippo e Giacomo era diventata molto popolata e, pertanto, il terreno dell’ex Infanzia Abbandonata fu destinato ad una nuova parrocchia.
Il 1956 e il 1966
Nel 1956, il card. Lercaro prese simbolicamente possesso del terreno piantandovi una croce e il famosissimo cartello “Qui con l’aiuto di Dio e del popolo bolognese sorgerà la Parrocchia di Maria Regina Mundi“. Dieci anni dopo, con decreto del 4 Ottobre 1966, l’arcivescovo card. Giacomo Lercaro istituiva la nuova parrocchia, separandola da quella dei Ss. Filippo e Giacomo, ed affidandola ai Padri Vincenziani: parrocchia questa che, come è noto, ha iniziato il suo cammino il 27 Novembre 1966.
La parrocchia di Maria Regina Mundi ha, se possiamo dire così, dei confini ” naturali “: a est e a sud i Viali di Circonvallazione, a ovest e a nord la Ferrovia con il sottopassaggio e le sue officine.
La Parrocchia ha fatto parte del Vicariato Centro fino al settembre 2018, mentre ora appartiene al vicariato Bologna-Ravone.
Ecco ora alcune notizie riguardanti il territorio Parrocchiale.
Via delle Lame inizia da Via Marconi, attraversa le mura con la maestosa Porta Lame e prosegue fino al confine comunale e oltre ( sempre con lo stesso nome ) fino a raggiungere il territorio ferrarese.
Il suo nome non deriva, come qualche autore ha asserito, dal fatto che nella zona vi fossero delle fabbriche di spade o armi da taglio, bensì dal termine ” Lama “, che sta a significare piccole lagune di acqua; infatti la strada conduceva nella Bassa dove erano terreni acquitrinosi.
Nel 1959 il tratto che dalla Porta va al confine comunale è stato intitolato a Francesco Zanardi, ex sindaco di Bologna detto ” il sindaco del pane ” perchè istituì l’Ente Comunale di Consumo, che contribuì ad alleviare i disagi della popolazione durante la prima guerra mondiale.
La nostra zona era anche detta ” La Piccola ” poiché vi era lo scalo merci della Ferrovie dello Stato. Il nome deriva dal fatto che i treni merci rimanevano fermi in stazione più a lungo per le operazioni di carico e scarico, lo scalo era soprannominato ” Piccola Velocità ” per distinguerlo dalla Stazione Centrale detta ” Grande Velocità “.
Da Via del Porto, proviene il Canale Cavaticcio che passa sotto l’incrocio Via Don Minzoni, Viale Pietramellara, Via Parmeggiani, attraversa Via Cipriani e Via Bovi Campeggi ( oggi ancora visibile ) e, diventando canale Navile, prosegue fino nel ferrarese e oltre.
Via Bovi Campeggi terminava subito dopo il ponte, circa all’altezza del N.22; fu aperta fino al Viale Pietramellara nel 1948.
Anche Via Cipriani terminava subito dopo il canale, anch’essa fu aperta all’inizio degli anni ’50.
Via Parmeggiani fu costruita sul finire degli anni ’50 – inizi degli anni ’60, prima, fino all’attuale N.3, era considerata una ” rientranza ” di Via Lame ( il suddetto N.3 di Via Parmeggiani era il N. 129 di Via Lame ).
L’area occupata attualmente dall’Autocentro di Polizia, dalla Caserma dei Carabinieri e dalle strade sopracitate apparteneva ad una Caserma Militare, andata completamente distrutta dai bombardamenti.
(Ringraziamo Giuseppe Cenni per il contributo)